Trasformazione Digitale e Pubblica Amministrazione, una visione sistemica: il punto di vista di Assintel
Assintel Report 2018 - Approfondimento di pag. 13 |
La Trasformazione Digitale è un fenomeno ineluttabile e globale, a cui tutto il Sistema Paese si sta adeguando a velocità purtroppo diverse. L’ICT ne è l’infrastruttura abilitante ed ha la duplice responsabilità di realizzare soluzioni digitali compatibili e funzionanti, da un lato, e di motivare le tante enclave non digitali ad evolversi. Gli attori di questo sistema sono dunque molti, è utile per noi distinguerli in quattro grandi categorie: le imprese digitali dell’Offerta, le imprese della Domanda, i cittadini cosiddetti “consumer” di tecnologia, ed infine, elemento imprescindibile, la Pubblica Amministrazione.
Il ruolo di quest’ultima è complesso e non può essere risolto nella categoria “Domanda”: la PA ha anche istituzionalmente e pragmaticamente l’obiettivo di stimolare una direzione, e se l’Innovazione è diventata una di queste direttrici strategiche a livello politico, l’obiettivo diventa ambizioso e squisitamente sistemico. Innovare la PA significa ottimizzare i processi interni, la cui ricaduta positiva arriva visibile al cittadino e alle imprese, ma anche essere esempio motivante in favore della cultura digitale sia al proprio interno sia all’esterno, ed infine stimolare la filiera del mercato ICT con ricadute positive a livello economico.
Questo ruolo è ancor più importante se pensiamo alla struttura del tessuto produttivo italiano: se fanno notizia le grandi imprese, la realtà è che la stragrande maggioranza delle imprese è di piccole dimensioni, dunque difficilmente raggiungibili dai cambiamenti culturali a meno di lunghe campagne capillari sul territorio: la Trasformazione Digitale è connessa con la dimensione locale, tant’è vero che non può decollare se le istituzioni locali non adottano esse stesse una cultura e una mission ad essa sinergiche.
La logica vale anche se restringiamo l’obiettivo sulle imprese ICT dell’Offerta. Il nostro mercato è costituito da una maggioranza di micro, piccole e medie imprese innovative, che creano innovazione e dialogano con il territorio fra le mille difficoltà del fare impresa in Italia, e da uno sparuto numero di big player - quasi tutti multinazionali - che gestiscono i principali clienti della PA e che riescono a influenzare in maniera significativa il sistema. Questo innesca una dinamica perversa di subappalto, che ha provocato in questi anni un indecoroso downpricing delle tariffe e minato spesso la capacità di fare innovazione nelle piccole imprese.
Questi sono anche alcuni dei temi identitari di Assintel, che lavora su almeno due direttrici:
- Fare lobbying nei confronti della PA, centrale e locale, per stimolare politiche strategiche di sviluppo digitale e di cambiamento culturale
- Rappresentare l’intero ecosistema ICT proprio a partire dalla piccola e media impresa sul territorio; il lavoro è sinergico con quello di Confcommercio, di cui fa parte, una delle poche realtà federative nazionali con una presenza capillare a diretto contatto con le imprese e le istituzioni locali.
Su un altro versante più interno alla PA, gli stessi risultati che stanno emergendo dal lavoro davvero approfondito fatto dalla Commissione parlamentare presieduta da Paolo Coppola - a cui noi stessi di Assintel abbiamo contribuito con un’audizione ad inizio settembre 2017 - confermano il flop della PA Digitale: ritardi, sprechi e disservizi hanno come unica conseguenza lo scarsissimo utilizzo dei servizi online da parte di cittadini e imprese, che mostrano un basso gradimento di quanto fatto finora. Al di là delle evidenze – è troppo facile sparare sulla Croce Rossa – il tema che ricorre sottotraccia è però un altro: la mancanza di competenze digitali interne. E’ proprio questa ad impedire alla PA (sia centrale sia e soprattutto locale) di valutare e contrattare adeguatamente con i fornitori, di progettare capitolati di gara che disegnino correttamente il servizio a loro utile, di controllare infine lo sviluppo e la effettiva realizzazione dei progetti. In termini molto pratici la mancanza di competenze digitali causa una inefficienza della spesa ICT, che rischia di inficiare i benefici che l’innovazione stessa – se ben governata – dovrebbe portare. E’ un tema su cui Assintel sta battendo il chiodo ormai da qualche tempo, insieme ad AgID e alle altre associazioni ICT con cui usciamo annualmente con l’Osservatorio delle Competenze Digitali: servono competenze di e-leadership a livello apicale, che sappiano governare e stimolare il cambiamento culturale e organizzativo, e a cascata dirigenti con competenze digitali che guidino la trasformazione interna e progetti di alfabetizzazione digitale e di allineamento per i dipendenti.
Risorse
Il Piano Triennale per l’Informatica nella PA
Le nostre battaglie: l’audizione in Parlamento
Conservazione digitale e acquisti nella PA
I risultati della Commissione Parlamentare sulla Digitalizzazione della PA