Se sei una piccola o media impresa dell’ICT ne sei perfettamente consapevole: il 76,6% delle aziende come la tua dichiara che la fase più critica è attrarre e reclutare i talenti. Che si tratti di diplomati, neolaureati o senior, quando non si è sotto l’ombrello di un marchio blasonato occorre puntare su altri fattori: la formazione può essere un’ottima leva, a patto di saperla utilizzare.
Per prima cosa dobbiamo averne ben chiara la finalità: la formazione può servire come leva motivazionale. Per esserlo davvero deve essere però incarnata nella cultura aziendale: così facendo si crea un percorso continuo di apprendimento professionalizzante e, nel contempo, si cementano le relazioni. È ciò che ha teorizzato Josh Bersin nel 2018 con il concetto di learning in the flow of work: la ragione principale per cui le persone iniziano a cercare un nuovo lavoro è l’impossibilità di continuare ad apprendere e a crescere. Su questo tema, Cefriel (Politecnico di Milano) ci porterà molti spunti concreti, dal knowledge sharing al reverse mentoring, dandoci la visione dei tasselli possibili da strutturare in azienda.
Fare formazione è costoso? No, se sappiamo sfruttare le opportunità di fondi e finanziamenti, che in questo periodo sono particolarmente ricchi. Questo è il secondo step, curato dalla nostra alta scuola di formazione per le imprese, FormaTerziario Confcommercio: un kit pratico che ci consenta da subito di navigare nel mare delle opportunità di formazione finanziata.
Infine, ci sarà un momento disruptive: presenteremo la case history di Silvia Bernardini, un’imprenditrice fuori dal coro, che ci porterà la sua ricetta organizzativa (e il suo mindset) controcorrente che le sta portando risultati di attraction decisamente interessanti.