(askanews) - Milano, 13 feb 2014 - A compensare, solo in parte, sono altri Paesi extra-UE: molto positive per esempio le performance di vendita in Nord America (+2,8 PERCENTO volume e +9,3 PERCENTO valore nei primi 10 mesi, con +10 PERCENTO in valore per gli USA, nostro terzo mercato) e Medio Oriente (+8,2 PERCENTO in quantita' e +14,2 PERCENTO in valore). Il Far East mostra andamenti un po' meno brillanti rispetto agli scorsi anni, ma per colpa soprattutto del Giappone (-6,1 PERCENTO valore e -7,4 PERCENTO nelle paia), mentre nel resto dell'area altri Paesi viaggiano con significativi aumenti a due cifre (Cina +12 PERCENTO in valore, Hong Kong +24 PERCENTO , Corea del Sud +23 PERCENTO ). L'aggregato Cina+Hong Kong si e' confermato il nostro settimo mercato di destinazione in valore. Sul mercato interno i dati dei consumi confermano lo sprofondamento in una situazione di severa crisi che, prima ancora che economica, e' di sfiducia sul futuro. Stiamo assistendo purtroppo - ha osservato il presidente di Assocalzaturifici - ad un fenomeno tipico delle crisi prolungate: non solo si compra meno, ma si compra peggio. Sono stati stimati 1.483 posti di lavoro persi rispetto a dicembre 2013 (- 1,9 PERCENTO ) e un saldo negativo nel numero di calzaturifici, tra industria e artigianato, pari a 155 unita' (-3,0 PERCENTO . Sono circa 76.600 gli addetti diretti per circa 5.000 aziende con un numero medio di addetti per azienda pari a 15,2 unita' (in crescita dell'1,1 PERCENTO , segno che sono soprattutto le piccole aziende a soffrire maggiormente). Per trovare piccoli spiragli di ripresa - ha concluso Sagripanti - abbiamo bisogno di avere il continuo sostegno delle istituzioni, che gia' hanno lanciato un segnale positivo con il piano promosso dal viceministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda per supportare il made-in-Italy nel mondo. Mda