Egida Unesco al progetto Cnr della Biblioteca dei ghiacci

Ice Memory, idea italo-francese, diventa sfida globale Roma, 14 mar. (askanews) - Il progetto Ice Memory esce dai confini europei e lancia a livello globale la sfida per salvare la piu' importante 'biblioteca' sulla storia del clima e dell'ambiente: le 'carote di ghiaccio' estratte dai ghiacciai minacciati dai cambiamenti climatici che gli scienziati sono in grado di 'decifrare' con tecniche di anno in anno sempre piu' avanzate.

Nato da un'idea italo-francese grazie ai paleoclimatologi Carlo Barbante, direttore dell'Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio nazionale delle ricerche (Idpa-Cnr) e professore all'Universita' Ca' Foscari Venezia, e Je'rome Chappellaz del Cnrs, il progetto oggi coinvolge scienziati da Stati Uniti, Russia, Bolivia, Brasile, Svezia, Svizzera, Austria, Germania, Giappone e Cina.

Oltre ai fondatori italiani e francesi, scendono infatti in campo scienziati da tutto il mondo, sotto l'egida dell'Unesco, che nei giorni scorsi li ha accolti a Parigi per sancire il sodalizio e programmare le prossime, urgenti, missioni. Due gli obiettivi del 2017. A maggio la meta saranno i 6.300 metri di quota dell'Illimani (Bolivia). In autunno il team italiano coordinera' la missione sul Gand Combin (Svizzera, 4.300 metri). Scopo delle spedizioni e' raccogliere campioni di ghiaccio da conservare nel gelo naturale dell'Antartide (presso la base Concordia gestita dal Pnra) terra di scienza e di pace, a beneficio delle prossime generazioni di scienziati.

Per Michele Bugliesi, rettore dell'Universita' Ca' Foscari Venezia, "Ice Memory rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione internazionale a livello mondiale che Ca' Foscari ha promosso e sostenuto sin dalle fasi iniziali del progetto. L'implementazione di protocolli internazionali, sotto l'egida dell'Unesco potra' dare a Ice Memory la forza e la visibilita' per proiettarlo verso il futuro". "L'Italia e' stato il Paese che ha promosso questo progetto internazionale ed il Cnr, con la sua rete scientifica sul territorio italiano e nel mondo, tra cui le basi in Artide e Antartide, sta contribuendo in modo sostanziale all'implementazione di Ice Memory - commenta Massimo Inguscio, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche -. Le informazioni contenute nel ghiaccio sono un patrimonio mondiale di valore inestimabile per le generazioni future di scienziati, per la salvaguardia del pianeta e per il benessere dell'umanita'".

Infi, secondo Carlo Barbante, professore all'Universita' Ca' Foscari Venezia e direttore Idpa-Cnr, "come scienziati abbiamo firmato oggi una dichiarazione congiunta che sottolinea in modo chiaro ed inequivocabile che i ghiacciai di tutto il mondo sono a rischio di scomparsa nei prossimi decenni e che quindi sia estremamente urgente salvare le informazioni in essi contenute".

Gbt