Con L.Stabilita' sistema meno conveniente,si cambia dopo polemiche (askanews) - Roma, 14 feb 2014 - L'annunciata revisione del regime fiscale dei minimi non sara' rinviata insieme alla delega per la riforma fiscale cosi' come temevano i professionisti titolari di partita Iva. Il regime fiscale forfetario per le partite Iva, che e' stato modificato dalla legge di Stabilita' per il 2015, approda sul tavolo del Consiglio dei ministri di venerdi' prossimo insieme a una serie di altri provvedimenti, cosi' come annunciato dal premier Matteo Renzi. Era stato lo stesso Renzi a garantire i correttivi per i professionisti rendendosi conto dell'autogol commesso dal governo. La legge di Stabilita', infatti, ha reso il sistema molto meno conveniente per i contribuenti. Fino al primo gennaio 2015, data di entrata in vigore delle modifiche, alcuni lavoratori autonomi dotati di partita Iva potevano contare su un regime fiscale molto vantaggioso che consisteva soprattutto in un'imposta sostitutiva dell'Irpef (cioe' di imposta sul reddito) pari al 5 per cento. I contribuenti potevano restare all'interno di questo regime fino ai 35 anni di eta', oppure per un massimo di cinque anni. L'altra condizione era che il reddito lordo del contribuente non superasse i 30 mila euro annui. Con la Finanziaria e' stata triplicata l'iposta sostitutiva dal 5 al 15 PERCENTO e sono stati notevolmente ridotti i requisiti di accesso al regime (tra i 15 e i 40mila euro a seconda delle professioni). Il cambio di regime ha portato, oltre a numerose polemiche, anche una decisa presa di posizione delle categorie interessate. Una presa di posizione che forse si e' rivelata decisiva nel portare il governo a fare marcia indietro. La prima eventuale modifica, fortemente voluta dalle associazioni di categoria, riguarda l'imposta sostitutiva al 15 PERCENTO . Una possibile soluzione potrebbe essere quella proposta dal sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, e formalizzata in un emendamento di Scelta Civica al decreto Milleproroghe (attualmente all'esame della Camera) secondo cui si potrebbe optare per la scelta del vecchio regime dei minimi al 5 PERCENTO ancora per tutto il 2015. L'altra possibile strada sarebbe quella di ridurre l'aliquota al 10 PERCENTO , ma tutto dipende dalle risorse che potranno essere trovate a copertura dell'intervento. Un'altra modifica potrebbe riguardare le soglie di ricavi o compensi ferme a 15mila euro contro i 30mila euro del regime precedente. Un'ipotesi di soluzione e' arrivata dal Pd con una risoluzione in commissione Finanze alla Camera che punta ad aumentare tutte le soglie di ricavi che sono state attualmente fissate sotto i 30mila euro.(Segue) Gab