(askanews) - Roma, 16 feb 2014 - Trento come Napoli, Cagliari al pari di Padova. Il Mezzogiorno allo stesso livello del Centro e solo un piccolo passo dietro il Nord. Su una cosa l'Italia dalle diverse velocita' ritrova lo stesso passo: si chiamano startup innovative, sono ormai piu' di 3.200 e aumentano a una velocita' esponenziale. E lo fanno non solo a Milano (dove sono 470), Roma (270) o Torino (174), ma anche nelle province piu' piccole, come Trento, o con maggiori problemi di sviluppo, come Napoli, dove se ne contano in entrambi i casi 96. Questa voglia di fare impresa - che parla un linguaggio giovane, dinamico e ipertecnologico, che si muove a suon di byte ma che si lamenta di una burocrazia asfissiante e di un credito avaro - emerge sia dai dati ufficiali della sezione speciale del Registro delle imprese delle Camere di commercio, sia da una specifica indagine promossa da Unioncamere e Ministero del Lavoro nell'ambito del Sistema Informativo Excelsior. Questi temi saranno portati all'attenzione della VI e X Commissione della Camera dei deputati dal segretario generale di Unioncamere, Claudio Gagliardi, in una apposita audizione. Le Camere di commercio svolgono un ruolo fondamentale per favorire la diffusione dell'innovazione e la nascita e consolidamento delle imprese innovative, sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. Occorre intervenire con un approccio improntato alla semplificazione (utilizzando al meglio le norme e le strutture efficienti che gia' esistono) e alla sostenibilita' economica nel tempo, anche per il bilancio pubblico, delle misure affinche' possano diventare strutturali. Did