Il digitale cresce e traghetta il mercato IT fuori dalla crisi: +3,1% nel 2016,
le imprese sono avviate alla trasformazione digitale.
La ripresa del mercato IT, già avviata nel 2015, ora si consolida. Il mercato vale oltre 25 miliardi di euro ed è trascinato dai Digital Enablers (+16%), cha abilitano la trasformazione del business nelle imprese, soprattutto medie e grandi.
In positivo i comparti del Software (+3,1%) e dei Servizi IT (+1,2%) mentre resta lievemente negativo l’Hardware –0,5%. Tornano col segno + tutti i segmenti di mercato (industria +3,7%, Commercio +2,6%) tranne gli Enti Locali (-2,1%); di nuovo in ripresa anche la spesa Consumer (+1,4%).
Comunicato stampa - Milano 26 ottobre 2016
Il mercato IT esce finalmente dalla crisi e cresce nel 2016 del +3,1%, trascinato dagli investimenti connessi con la Trasformazione Digitale. Questo è il primo e incoraggiante segnale che esce dall’Assintel Report + che offre uno spaccato sul mercato e sui trend della Domanda.
Il progetto, lanciato durante un grande evento in Smau Milano da Assintel (l’associazione nazionale delle imprese ICT di Confcommercio) con la collaborazione di CFMT, è stato ideato e realizzato da NEXTVALUE come evoluzione digitale del tradizionale Report; patrocinato dall’Agenzia per l’Italia Digitale, è stato realizzato con il contributo di 8 aziende associate che credono fortemente nel valore dell’innovazione come driver indispensabile all’evoluzione del nostro sistema: Adfor, Amadeus, Asystel, Etna Hitech, Gruppo 36, Mcube, Mobile People, QiBit.
L’elemento di maggior novità per il mercato è dato quest’anno dai cosiddetti “Digital Enablers”, iniziative di punta della trasformazione digitale che fungono da incudine per l’evoluzione del business aziendale: valgono 7,4 miliardi di euro con un tasso di crescita del +16% rispetto al 2015. Tra di esse l’Internet of Things (+22%), i progetti di Customer Journey (+13,6%), i Big Data (+16,2%) e la Cyber Security (+6,1%). Al loro fianco si conferma la crescita di altri segmenti in ambito Software, come il Digital Marketing (+31,2%), la Business Intelligence (+13,6%), il Cloud Computing (+19,5%), il Mobile Enterprise (+13%).
Tornano ad investire in IT quasi tutte le industry del mercato, ad esclusione degli Enti Locali. In particolare l’Industria (+3,7%), le Assicurazioni (+4,9%) e le Banche (+3,6%), le TLC (+3,4%), Trasporti e Logistica (+4,8%), le Utility (+4,9%).
Il Commercio/Distribuzione/Servizi riemerge con un +2,6%, e con essi va sottolineata la crescita parallela dell’eCommerce B2C: +17,2% quest’anno, vale oltre 19 miliardi di euro, trascinato dagli 8 miliardi e mezzo del Turismo e dalla rapida ascesa del Food (+102,5%) e di Moda e abbigliamento (+44,9%). Tutto ciò si riflette anche nell’inversione di tendenza del settore Consumer (+1,4%), conseguenza diretta del diffondersi del digital lifestyle.
Luci e ombre invece restano nei mercati collegati alla PA: se torna a crescere la spesa legata alla PA Centrale (+2,3%) e alla Sanità (+1,9%), restano come fanalino di coda gli Enti Locali (-2,1%).
“Leggendo questi dati, si rinforza ancora di più la missione della nostra associazione, che deve incessantemente lavorare per diffondere la cultura digitale come driver per il business nelle imprese della Domanda, sollecitare le Istituzioni nel sostenerla a livello economico e finanziario, creare incessantemente network di dialogo e sinergia” commenta Giorgio Rapari, appena riconfermato Presidente di Assintel.
Il Report, inoltre, ha intervistato 1000 Responsabili IT di aziende End User sui loro budget attuali e dei prossimi 12 mesi, creando così delle mappe previsionali sui loro investimenti. Nel 2016 è aumentata la spesa in nuovi progetti di innovazione per il 49% dei rispondenti, ma parallelamente l’altro 34% del campione dichiara che il budget IT complessivo è sceso. Le buone notizie arrivano nei previsionali del 2017: diminuisce il numero di aziende che dichiara di contrarre i propri investimenti in innovazione (24% del campione) mentre aumenta la percentuale di chi dichiara che aumenterà il proprio budget (sono il 34%). Il 14% degli intervistati è “virtuoso” perché investe più del 3% in IT, ma il 30% del campione resta drammaticamente sotto l’1%.
“La survey ci dà riscontro di come vengono declinate le tecnologie digitali in oltre 10.900 progetti a supporto del business. Per questo, oltre che essere unica nel suo genere, ci permette di andare in profondità sul momentum che l’IT vive in azienda e di scoprire quanto sia importante per Responsabili IT e Provider giostrare su più enabler e acceleratori e rapportarsi con sistemi complessi di relazioni. Anche per noi sono indicazioni importanti e NEXTVALUE impernierà su di esse l’intero programma 2017”, così Alfredo Gatti, managing partner di NEXTVALUE.
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