Un nuovo balzello? Come e cosa rispondere alle recenti richieste di pagamento del canone speciale.
Negli ultimi tempi la Rai ha inviato a una vasta platea di imprenditori richieste di pagamento del canone speciale. Non si tratta di una novità, quello che ha sollevato le proteste è il fatto che l'invio non sia stato mirato a chi DEVE pagare quel canone: hanno sparato nel mucchio degli elenchi di imprese presi dalle Camere di Commercio.
Quindi: chi deve pagare questo canone?
La normativa si riferisce al servizio di radiodiffusione e, pertanto, non include altre forme di distribuzione del segnale audio/video (p.es. Web Radio, Web TV, IPTV). Si paga se si possiede un apparecchio:
- “atto” a ricevere le radioaudizioni se e solo se include fin dall’origine gli stadi di un radioricevitore completo; sintonizzatore radio, decodificatore e trasduttori audio/video per i servizi televisivi, solo audio per i servizi radiofonici;
- “adattabile” a ricevere le radiodiffusioni se e solo se include almeno uno stadio sintonizzatore radio ma è privo del decodificatore o dei trasduttori, o di entrambi i dispositivi, che, collegati esternamente al detto apparecchio, realizzerebbero assieme ad esso un radioricevitore completo.
Di conseguenza, un apparecchio privo di sintonizzatori radio operanti nelle bande destinate al servizio di radiodiffusione non è ritenuto né atto né adattabile alla ricezione delle radioaudizioni (e per esso non va pagato alcun canone TV).
Le aziende interessate sono soprattutto quelle commerciali e dell'accoglienza turistica, in cui vengono usati monitor/display dotati di sintonizzatore. Attenzione, però: ciò è indipendente dall’effettivo utilizzo. Quindi non solo vale se il device è utilizzato per consentire al pubblico la visione di programmi televisivi, ma anche per effettuare promozioni di propri prodotti/servizi, per permettere agli utenti il controllo dei risultati di giochi/scommesse, ad esempio.
Cosa fare se ricevo l'avviso RAI di pagamento?
E' opportuno per chi ha ricevuto il sollecito rispondere, utilizzando la cartolina preaffrancata a corredo della comunicazione ricevuta, dichiarando, se del caso, di non possedere apparecchiature atte o adattabili a ricevere i programmi della RAI. Si eviterà in tal modo di ricevere ulteriori solleciti a distanza di qualche mese, permettendo alla Rai di chiudere la pratica.
In alternativa alla cartolina, è stato creato un indirizzo mail, canonispeciali@rai.it al quale è possibile rivolgersi, citando il protocollo della lettera ricevuta, per chiarire che non si possiedono apparecchi né atti né adattabili alla ricezione.