ORA IL SISTEMA DI IDENTITA’ DIGITALE DEVE ADEGUARSI VELOCEMENTE PER POTER ESSERE VOLANO DI INNOVAZIONE
Roma, 25 marzo 2016
Il Consiglio di Stato ha dato definitivamente ragione ad Assoprovider e Assintel, che hanno ingaggiato una dura battaglia di civiltà giuridica per affermare un principio importante: i requisiti elevati di capitale sociale richiesti dalla PA per partecipare alle gare sullo SPID ledono la pari dignità delle PMI, che finalmente ora hanno diritto di mettersi in gioco tanto quanto le grandi multinazionali.
Il punto critico del nuovo sistema di identità digitale stava proprio nell’elevato capitale sociale richiesto per le attività di identity provider, che di fatto escludeva dai giochi tutte le migliaia di valide PMI dell’ICT. Da qui la battaglia, patrocinata dallo Studio Legale Sarzana e Associati, che ha portato le due associazioni di Confcommercio contro la Presidenza del Consiglio prima davanti al TAR del Lazio, e ora in via definitiva al Consiglio di Stato.
Con questa sentenza vince il buon senso e la civiltà giuridica, un riconoscimento dell’importanza del tessuto imprenditoriale italiano fatto di piccole e medie imprese eccellenti, troppo spesso penalizzate nell’aspetto finanziario e nelle gare pubbliche.
Ora però occorre ri-partire da qui per andare avanti: lo SPID è fondamentale per l’evoluzione digitale della PA e del Paese, Assintel e Assoprovider sono disponibili a collaborare per contribuire ad una veloce implementazione e diffusione di tutto ciò che possa servire all’innovazione di tutto il Paese.
Dino Bortolotto, Presidente Assoprovider
Giorgio Rapari, Presidente ASSINTEL
Per informazioni:
Andreas Schwalm – comunicazione@assintel.it
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