Tra studi, percentuali, punto di vista medico e riduzione del quoziente intellettivo
A cura di Massimiliano Brolli
I bambini di oggi interagiscono attivamente con le tecnologie digitali fin dall’età prescolare. Secondo un recente studio del servizio Yandex Plus, un bambino su due di età compresa tra 5 e 7 anni ha il proprio smartphone o tablet.
Lo studio di Yandex ha utilizzando un sondaggio online dove hanno partecipato 1.450 utenti Internet attivi, residenti in città con una popolazione di oltre 100mila persone con bambini dai 3 ai 12 anni.
L’indagine ha mostrato che l’84% dei bambini in età prescolare utilizza i device non più di due ore al giorno. Tuttavia, con l’avanzare dell’età, il tempo trascorso davanti allo schermo aumenta.
Alle elementari il tempo trascorso davanti allo schermo dei bambini inizia ad aumentare gradualmente: il 33% dei genitori osserva che i bambini tra i 7 e i 10 anni trascorrono dalle 3 alle 5 ore al giorno sullo smartphone. Un cambiamento notevole si osserva all’età di 11-12 anni, quando più della metà degli scolari inizia a utilizzare uno smartphone o un tablet fino ad arrivare al numero impressionante di 8 ore al giorno.
Tra i bambini dai 3 ai 12 anni, l’83% utilizza Internet tramite i propri device, principalmente smartphone e tablet. Per i bambini in età prescolare questa cifra ammonta a due terzi e sale a oltre il 90% quando inizia la scuola.
Secondo lo studio, l’81% dei genitori dei bambini di età compresa tra 11 e 12 anni permette loro di scegliere autonomamente cosa guardare o leggere su Internet. Tra i genitori di bambini in età prescolare dai 3 ai 6 anni, questa percentuale è del 56%.
Tuttavia, nonostante la libertà di scelta piuttosto ampia, l’88% dei genitori limita in qualche modo l’interazione dei propri figli con i device. Alcuni monitorano attivamente le attività online dei bambini, altri stabiliscono limiti di tempo per l’utilizzo dei dispositivi o chiedono ai bambini di interrompere la visualizzazione di contenuti inappropriati.
Una nota positiva è il crescente interesse per i contenuti educativi. Se tra i bambini in età prescolare solo il 25% è interessato ai video educativi, tra gli scolari nelle scuole primarie questa quota è già del 40% e tra i bambini di età compresa tra 11 e 12 anni – 47%.
Il punto di vista medico
Ne siamo tutti consapevoli e ci conviene lasciare i bambini di fonte ai device in quanto la “baby sitter” elettronica è un miracolo per avere più spazi e libertà. Ora andremo invece ad analizzare quello che dicono i medici relativamente al numero di ore che i bambini possano passare davanti al video di un tablet o di uno smartphone.
Recenti studi riportano una situazione completamente non conforme rispetto a quello che costantemente viviamo, dove nel dettaglio viene riportato:
- Da 0 a 2 anni: si raccomanda di evitare il più possibile gli schermi dei dispositivi elettronici;
- Da 2 a 4 anni: in età prescolare, le indicazioni dei medici vanno da 5-10 minuti al giorno fino ad arrivare ad un massimo di un’ora di fronte allo schermo. Un’ora di fronte allo schermo dovrebbe essere considerato come un “premio” in specifiche circostanze;
- Da 4 a 8 anni: nella scuola d’infanzia ed elementare, la situazione cambia ma non drasticamente. Si parla di 30 minuti al giorno per arrivare ad un limite massimo di 60 minuti al giorno;
- Da 9 a 10 anni: anche in questa fascia di età i medici consigliano 60 minuti come limite per arrivare a 100 minuti al giorno;
- Dai 10 anni in poi: da questa fascia di età in poi i medici consigliano che spetta al genitore concordare il tempo che i bambini/ragazzi possano stare di fronte allo schermo di un device. Considerando il trend da 0 a 10 anni proposto dai medici, quanto riportato da Yandex nel suo studio relativamente a 11-12 anni, il numero di 8 ore è fuori da qualsiasi controllo.
L’utilizzo dei device in modo ossessivo da parte dei più giovani porta a degli effetti negativi. Alcuni segni facilmente apprezzabili da parte di un genitore sono quando il bambino:
- trascura interessi, hobby e amicizie;
- ha forti sbalzi d’umore o reagisce in modo irritato;
- soffre di mancanza di sonno e stanchezza;
- soffre di problemi di concentrazione.
La riduzione del quoziente intellettivo nei bambini
Gli smartphone stanno abbassando il quoziente intellettivo (QI) dei bambini e riducono le loro capacità linguistiche. Questo secondo dei nuovi studi pubblicati recentemente. Uno studio multimilionario ha scoperto che passare solo due ore davanti a uno schermo ha un impatto negativo sui bambini.
Nuove ricerche indicano che risulta in atto una inversione di tendenza relativamente all’effetto Flynn. Evan Horowitz, direttore della ricerca e comunicazione presso FCLT Global, ha dichiarato: “Le persone stanno diventando più stupide. Non è un giudizio; è un fatto globale”.
Recenti studi condotti in Danimarca, Norvegia e Regno Unito stanno riscontrando un notevole rallentamento – e persino un’inversione – del QI. In effetti il QI si è abbassato in questa incredibile era tecnologica. Un articolo di Science Alert del 2018 di Peter Dockrill rileva che “Un’analisi di circa 730.000 risultati di test del QI da parte di ricercatori del Centro Ragnar Frisch per la ricerca economica in Norvegia rivela che l’effetto Flynn ha raggiunto il suo picco per le persone nate durante la metà degli anni ’70 ed è diminuito in modo significativo fino ad ora.”
Una delle principali preoccupazioni è la mancanza di concentrazione, che non solo riduce l’intelligenza complessiva, ma influisce anche sulla nostra capacità di affrontare compiti complessi e sulla capacità di prendere decisioni affidabili. Tutto questo sta mettendo a dura prova la nostra “intelligenza emotiva”, poiché diventiamo vittime della stanchezza decisionale dovuta a troppi stimoli tecnologici.
La tecnologia sta cambiando il nostro concetto di tempo e siamo noi a subire il peso maggiore di questi abusi. C’è l’aspettativa – creata da un ecosistema digitale tecnologico nato per fare soldi - di risolvere i problemi alla stessa velocità con cui si clicca sui siti web. Inoltre, la quantità di informazioni online può dare a chi lavora a un progetto un falso senso di competenza.
In modo preoccupante, un altro importante studio ha rilevato che i bambini che trascorrono più di sette ore al giorno con i device elettronici mostrano un assottigliamento prematuro della corteccia cerebrale, che in genere avviene più tardi nello sviluppo di un individuo.
Un assottigliamento della corteccia è stato collegato a livelli di QI più bassi. I risultati scioccanti sono i primi di un innovativo studio statunitense da 300.000.000 di dollari che seguirà lo sviluppo del cervello di 11.000 bambini nell’arco di un decennio.
Ovviamente, l’impatto completo dell’uso dei device a lungo termine non sarà noto finché questi bambini non raggiungeranno l’età adulta, ma le prime indicazioni non sono buone. Si tratta di un avvertimento per tutti i genitori che hanno perso la battaglia per prendere il controllo sull’uso del telefono dei propri figli.
E il concetto di supremazia tecnologica?
Mentre la Cina contempla l’istituzione di un “coprifuoco” sull’uso di Internet per i minori di 18 anni, limitando l’accesso dalle 22:00 alle 06:00 del mattino, il panorama dei social network e l’intero ecosistema pubblicitario filo-americano sembrano catalizzare l’attenzione, rischiando di influenzare pesantemente e di indebolire il nostro futuro.
Piattaforme come TikTok, Facebook e Instagram, che ormai hanno un impatto politico ed economico paragonabile al PIL di alcune nazioni, sollevano interrogativi rilevanti per il mondo di domani. Parliamo del futuro poiché, fino ad oggi, gli eventuali cambiamenti sembravano distanti e poco tangibili, considerando il beneficio dell’incessante flusso di entrate dei giganti tecnologici di oltre oceano.
Nel mondo digitale, sembra che ci troviamo in una sorta di “Uroboro” gigante, simbolo egizio di un serpente che morde la sua coda, creando un ciclo senza inizio né fine. L’innovazione e la creatività laterale scaturiscono dalla nostra intelligenza: come potremo alimentare questa innovazione se l’effetto Flynn sta invertendo la tendenza?