Il Digitale è una prateria sconfinata, dalle mille opportunità ma anche dai mille rischi, come ben sa chi si occupa di cybersecurity: l’uso imponente del digitale ha fatto sì e farà sì, che i possibili oggetti di “attacco” soprattutto in ambito e-commerce, servizi SaaS, App e tutti i servizi esposti via web stiano “deliziando” tutti coloro i quali vivono per violare tali sistemi per appropriarsi di dati che poi vengono rivenduti, oppure per minare i brand e per finire per dare luogo a vere e proprie azioni criminali.
La sicurezza va progettata, pianificata, e ancor prima va percepita e capita come bisogno “essenziale”, un “sine qua non”. È un’operazione prima di tutto culturale, che passa per le organizzazioni, gli imprenditori, i cittadini, ma anche e soprattutto dai vertici della Pubblica Amministrazione e dei suoi Enti, che hanno un ruolo decisivo in questa catena.
Ecco gli approfondimenti del secondo numero:
- Il Ransomware prende le scorciatoie | di Pierguido Iezzi, Swascan
- L’Italia continua a essere bersagliata da malware e ransomware | di Trend Micro
- Cyber Security, gestione integrata del rischio ICT e impatti sul business | di Carlo Guastone, Sernet
- Riconoscimento Facciale e GDPR: considerazioni sulle linee guida del comitato europeo | di Federico Gabbricci, The Thinking Watermill Society
- Un Assessment sulla cyber security non deve essere una foto. Deve essere un video | di Francesco Tieghi, Servitecno
- L’Europa dedica un mese intero alla Sicurezza Cyber | di Mario Pinna, Consulthink
- Leak Source code di Windows XP: quali sono le conseguenze | di Riccardo Paglia, Swascan
- La Sicurezza non è un’opinione: Data-Driven Computer Defence | di Adriana Franca, Digitree
- L’importanza della continuità operativa in azienda | di Davide Giribaldi, Ikran Services
- Cyber Bulletin