21.03.2013 - Il sistema di tracciabilità dei rifiuti va integralmente ripensato, il Ministro Clini faccia chiarezza sulla riattivazione.
Questo l'allarme lanciato dalle associazioni di categoria, fra le quali Assintel, sentita la notizia che il sistema SISTRI verrà riattivato nonostante la conclamata impostazione fallimentare e la controproposta di un sistema efficiente e rispettoso delle tasche delle imprese.
Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, con un comunicato apparso su alcuni giornali e sul sito del suo Dicastero, ha infatti dichiarato l’intenzione di riattivare in termini rapidi il Sistri, ritenendo, quindi, implicitamente superate le criticità che avevano determinato la sua sospensione.
Sorprende e preoccupa la decisione del Ministro che appare in netto contrasto con quanto riscontrato dalle imprese fino ad oggi e ben evidenziato nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
Senza considerare che l’aver disposto un’entrata in operatività graduale tra rifiuti pericolosi e non pericolosi, in assenza di un congruo periodo di sperimentazione, rischia di generare un blocco operativo per chi, come i trasportatori, si troverà costretto a operare seguendo diverse procedure e diverse tecnologie informatiche. L'ultima cosa di cui hanno bisogno gli operatori e le imprese coinvolte nella gestione dei rifiuti è di alimentare ulteriore confusione su questa delicata e complessa materia.
A giudizio di R.E TE. Imprese Italia il Sistri va, invece, integralmente riprogettato e sostituito con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità.
Chiediamo, pertanto, al Ministro Clini di chiarire l'effettiva portata delle intenzioni manifestate, affinché non si producano, su questa vicenda, ulteriori danni economici per le imprese.