STEM e Futuro

STEM e Futuro: sfide e soluzioni per un'Italia tecnologicamente avanzata

Abstract:
L'articolo evidenzia la carenza di laureati STEM in Italia, a causa di stereotipi che scoraggiano i giovani, soprattutto le ragazze e si ripercuote sulle aziende italiane che non trovano professionisti STEM. La sensibilizzazione e l'inclusività nell'educazione STEM sono proposte come soluzioni, con l'accento su interventi nei programmi didattici e politiche a lungo termine. Concludendo, si sottolinea come l'impegno comune per garantire competenze scientifiche e tecnologiche accessibili, possa contribuire a preparare i giovani per un futuro lavorativo sostenibile.

Negli ultimi anni, l’acronimo STEM è diventato sempre più popolare nel contesto dell'istruzione e del mercato del lavoro. Per STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) si intendono le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche.

Le materie STEM sono il motore trainante delle diverse innovazioni e scoperte che plasmano il nostro mondo e, nel panorama lavorativo in continua evoluzione, la richiesta di professionisti con competenze STEM è in aumento costante.

Tuttavia, l’Osservatorio STEM “Rethink STE(A)M” condotto dalla Fondazione Deloitte e dal DCM Public Policy Program riporta che la percentuale di laureati in STEM nei paesi europei si attesta al di sotto del 30%, con soli il 24,5% in Italia e appena il 15% tra le giovani laureate.

Stereotipi

Trattare di discipline significa anche affrontare un tema culturale importante. Lo studio ha infatti rilevato che nel passaggio dalla scuola superiore all’università esistono dei veri e propri ostacoli alla scelta di intraprendere carriere STEM. Il 41,6% degli studenti lamenta in questo senso la mancanza di adeguate figure di riferimento e orientamento. In assenza di una guida i giovani si affidano a conoscenti e parenti per consigli in merito alle potenziali carriere da intraprendere e spesso questi consigli più che basarsi su informazioni oggettive relative al mercato del lavoro, si basano su vecchi preconcetti o addirittura bias di genere. Ad esempio, le materie STEM vengono considerate per pochi eletti e difficilmente adatte ad una donna. Il risultato è che oltre il 50% delle studentesse riconosce la presenza di stereotipi di genere che le scoraggiano dall’intraprendere percorsi STEM, mentre per gli studenti maschi questa percentuale scende al 24%.

L’effetto di questa latenza di profili nella nostra economia è quanto mai impattante, con il 44% delle aziende italiane che dichiara di riscontrare difficoltà a trovare candidati con una formazione STEM.

Sensibilizzazione

Rompere questi stereotipi diventa fondamentale per attrarre un numero maggiore di giovani, soprattutto ragazze, verso le discipline scientifiche e tecnologiche. Per far questo bisogna riconsiderare l'approccio all'educazione STEM e rendere questo settore della formazione più inclusivo e accessibile a tutti e non più prerogativa di pochi.

La prima chiave di questo processo è la sensibilizzazione. Molti giovani potrebbero non essere pienamente consapevoli delle opportunità e delle carriere dinamiche e di successo che le STEM possono offrire. Per esempio, solo 48% degli italiani è a conoscenza dell’esistenza di percorsi formativi alternativi (bootcamp, programmi accademici, hackathon).

Si ravvede quindi la necessità di intervenire anche sui tradizionali programmi didattici.

Come sottolineato dall’ex rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, è fondamentale dotarsi di politiche a lungo termine e di incentivi per accelerare il cambiamento, e vi è la necessità di insegnare l'informatica fin dalla scuola primaria, un cambiamento di mentalità che forma competenze essenziali per l'era digitale.

Conclusione

Il nostro impegno comune è fondamentale per costruire un futuro in cui le competenze scientifiche e tecnologiche siano accessibili a tutti, contribuendo così a plasmare una società equa e inclusiva.

Dobbiamo creare un ambiente che ispiri le nuove generazioni, dimostrando loro il ruolo cruciale che svolgono queste discipline in molteplici settori, dall'innovazione tecnologica alla medicina, dall'energia sostenibile all'intelligenza artificiale.

Investire nelle competenze tecnologiche dei giovani non solo li preparerà per il mercato del lavoro futuro, ma li abiliterà a contribuire attivamente alla costruzione di un futuro sostenibile e innovativo.

A cura di Angelica Peretti, Duing - Digitazon